Come accennato precedentemente JOMO ” la gioia di essere tagliati fuori” non é propriamente una detox dalla tecnologia ma un suo uso consapevole. Mi son sfidata per 7 giorni anche a ridurne l’uso oltre che orientarlarla in modo preciso. Risultato? Ho aumentato il numero di ore e usato solo applicazioni che non permetessero un solo scorrimento del dito pollice “fingerscrolling” al fine di dare un input all’amigdala di spensieratezza,felicità e assenza di pensiero.

Giorno 3.
Praticare jomo non é semplice eppure a me ricorda la dieta e visto che non si può, c’è lo condediamo:” sgarrare!”. E se prima erano 4 ore, i primi 3 giorni son diventate 6 ore nei giorni successivi. Magari come nelle curve gaussiane ci sarà il pico massimo per poi discendere é raggiungere l’obiettivo dei 7 giorni da 1 ora. Mah!
Non só il numero esatto di volte che prendo in mano il telefonino per fissarlo,guardarlo e riporlo a mio personale avviso almeno 100 volte in una giornata.

Giorno 4.
E se il segreto fosse “sforzarsi di non sforzarsi”? Insomma jomo non dovrebbe esser faticoso ma rientrate nella routine di tutti i giorni.
Giorno 5.
Le ore continuano ad essere 6 ma sono orientate: playlist della musica preferita,ascoltare della buona informazione su yuotube mentre si viaggia in macchina e scrittura su wordpress…insomma ridotto il “fingerscrolling ” per un amigdala felice.
Giorno 6.
Dimentica il cellulare in casa che goduria !
Giorno 7.

Prolungo la sfida ad altri sette giorni cercando un metodo da applicare per ridurre la tempistica visto che l’orientamento é riuscito alla grande!
Perché non sperimentare:” red cestnut,cherry plum,wild oat,walnut e larch” un mix di fiori di bach per il distacco dall’oggetto,per ridurre la compulsivitá dell’atteggiamento,centratura,fluire nel cambiamento e sicurezza in sé stessi.