Benessere psichico.

La vita non é quello che dovrebbe essere. E’ quello che é. Il modo in cui lo gestisci é ció che fa la differenza.

Virginia Satir

Il benessere psico é di per sé molto articolato come concetto. Quando necessità,risorse e ambiente esterno sono in equilibrio tra di loro si averte uno stato di benessere. Poiché tutto é in continuo divenire anche l’equilibrio di questi tre elementi é mutevole,quindi é come se si scansionasse continuamente le variabili sopracitate per comprendere l’attuale stato di benessere. Questo vale naturalmente per chi si ferma ad ascoltarsi.

“Personalmente sto bene quando ho un atteggiamento positivo con me stessa che si riflette nelle relazioni con gli altri,quando sono in problem solving nonostante le difficoltà che si incontrano tutti i giorni,quando sono impegnata totalmente nelle attività che amo svolgere,sono spensierata quando ho la mia indipendenza e il lavoro mi permette di migliorarmi,sto bene perché non seguo l’idea di massa ma ho idee mie e son anche testarda nel portarle avanti mantenedomi aperta a dialoghi costruttivi,la resilienza l’ho fatta mia ,attualmente posso esprimere me stessa in ambito lavorativo,mi fido e affido ma preservo sempre qualche riserva dettata dal sesto senso,attualmente la mia vita ha un senso e vedo bene dove voglio arrivare,quando sono colma di gratitudine…”

Questo personalmente é per me il benessere psichico che porta ad una serenità anche sul fisico,qual’é il vostro modo di essere in “buon-psico”?

Sperimentando.

Approdata ad Impronta del benessere é il luogo dove applico tutto ciò che ho imparato negli anni.

http://www.improntadelbenessere.it/

Ho sempre conciliato il mondo erboristico alla passione dei massaggi passando per l’aromaterapia. Qui ho conosciuto Gloria e insieme usiamo l’arte delle mani sul corpo.

Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita.

Confucio.
Eccoci alla pratica!

Il centro é molto accogliente…su un comodo divano puoi sbirciare tutti i titoli dei libri a disposizione per la lettura. Due stanze,due bodyworkers e la voglia di mettersi a disposizione per far star bene! Le piantine che crescono sorprendendoci con le loro foglioline nuove,creatività e tanta tanta semplicità fanno del centro un angolo di benessere da scoprire!

JOMO.

La Gioia di esser tagliati fuori.

Improvvisamente il mio cellulare riporta lo screen time,il tempo del suo utilizzo, con tanto di percentuali riferite ad ogni singola applicazione utilizzata. In media 4 ore al giorno ( 4 per 7 = 28 ore alla settimana per 4 = 112 ore al mese 1344 ore all’anno !! ). Personalmente troppo tempo distribuito su social e messaggistica.

Non voglio perdermi dietro ad un telefono scorrendo nelle vite degli altri ma creare dei momenti propri . Così come non voglio essere una copia di nessuno o apparire ciò che in realtà non sono. Semplicemente “essere” ! Questo mi porta a relazionarmi spesso con la solitudine dove prendo contatto con me stessa e mi rigenero,mi annoio e creo,prendo consapevolezza e inizio con il cambiamento.

Scopro la parola JOMO “Joy of missing out ” la gioia di essere tagliati fuori.

In un mondo sempre più social la voglia di imparare a gestire la tecnologia é sempre più forte,prendersi del tempo e rallentare.

Essere tagliati fuori non mi reca paura anzi é un modo per imparare a gestire tutto ciò che é tecnologico. Nel qui e ora godo del momento e sono presente a ciò che faccio.

Limito gli scatti fotografici ,limito gli ingressi ai social e tolgo le notifiche.

Obiettivo per il futuro:”poggiare il telefono per un tempo determinato!”… così da limitare l’iperconnessione a un breve momento della giornata. Sfida con me stessa accettata!

Digital Detox? NO, meglio un uso consapevole della tecnologia!

Saper dire di NO,concentrarsi su ciò che si ha,disconnettersi,fare ciò che ci rende felici,riflettere e analizzare,praticare la gratitudine,stare nel qui e ora …

Giorno 1.

Prima consapevolezza rendersi conto di esser in parte uno smombie,dico in parte, perché cammino con il telefono in mano senza guardarlo in modo da averlo pronto alla prima sosta. Giusto per evitare buffi inconvenienti tipo calpestare cacche o sbattere contro qualsiasi cosa si trovi ad altezza uomo.

Seconda consapevolezza “il buongiorno del mattino” farlo diventare un RITUALE SINCERO quindi avvisare gli abitué del buongiorno che cambierà qualcosa. Migliora la qualità dell’inzio giornata donata con il ❤ e soprattutto ci permette di tagliare con il superfluo.

Fare un backup delle chat e uscire dai gruppi dove non si interagisce costruttivamente.

Mi rendo conto che la sfida ben misurabile non é semplice visto che il cellulare ha preso il posto dell’orologio. Ma inizio ad ascoltare i miei bisogni considero anche il dolce non far nulla e inizio con il dare delle priorità.

Giorno 2.

Ho procurato un orologio e avvisato i fautori del buongiorno dei cambiamenti in atto e al chiasso digitale fa spazio uno strano silenzio!.

Continua…

Voi cosa pensate della JOMO?