
Praticare il silenzio,amare l’osservazione e ascoltare non esclude un cervello giudicante. Tutto è legato all’occhio vigile che nota le diversità e le differenze. Prima di parlare si conta per capire se il pensiero emesso è giudicante.
Sono consapevole che il giudizio può esser fatto solo sulle azioni. È che definire l’essere con le azioni che attua in un contesto è da vero limitante. L’essere è infinito e anche dopo tutta una vita si sorprende di sè stesso.
Quindi non giudicare a parole ma con il pensiero è umanamente possibile. Un giorno qualcuno mi disse ” giudichi te stesso quindi ti avvali della facoltà di giudicare” . Quando si inizia a non volere eticchette appiccicate al contenitore si capisce finalmente l’importanza del contenuto. Ciò porta alla consapevolezza dell’effetto SPECCHIO. Il giudizio che arriva come pensiero permette di scoprire qualcosa di me stessa tutte le volte.
Altre volte si osserva una vocina interiore data dall’ipersensibilitá che permette di discernere in “attento! A pelle c’è qualcosa che stona” oppure ” Guarda affidati è un’intuizione positiva”. Come antennina non ha mai sbagliato e anche lei è legata allo spirito osservativo.
Siamo tutti esseri in cammino,
Ritenere che il proprio cammino sia l’unico giusto non lascia spazio all’evoluzione.

L’olio essenziale usato può essere il Limone, il Tea tree e l’Abete Bianco.